

Situato in un zona di elevato pregio paesaggistico con vincolo dagli anni ’50, il comprensorio delle Ville di Nemi ha visto le sue origini ad inizi anni 60: licenze edilizie e pareri favorevoli dell’allora Sovraintendenza ai Monumenti del Lazio, datano i primi progetti a febbraio 1963. L’immobile divenuto a Zero Emissioni ed oggetto d’intervento vede le sue origini nel 1970: nel cuore dei Castelli Romani. Perfetta l’illuminazione, quindi l’esposizione asse Nord-ESt Sud-OVEST, un affaccio diretto sull’agro pontino con i suoi venti provenienti dal mare, protetta dalle alture a Nord dell’Appia: Monte Secco La Pilara, Poggi D’oro, il costone del Lago di Nemi. I nomi delle vie all’interno del comprensorio ricordano quello che un tempo era bosco e macchia, oggi luoghi dell’abitare in una ordinata proporzione tra spazio verde ed edificato.
Elaborato grafico originale 1970



La villa, a pianta quadrata, si sviluppa su tre piani: un piano terra posto tra seminterrato e sotto tetto con copertura a doppia falda. L’orientamento della casa segue l’asse sopra descritto pertanto l’illuminazione diretta era ed è delle migliori. Uno spazio giardino esterno circonda la casa: il ballatoio posto a Sud-EST fa da secondo ingresso alla casa e da portico al piano seminterrato. L’intervento ha mirato a rimodulare gli spazi in funzione della luce naturale e mettendo al centro del piano terra la quotidianità: uno spazio cucina non più confinato a se stesso, ma centrale seppur riservato, lo si è andato ad inserire in quello che prima era un semplice spazio di connessione tra la zona notte e giorno. Questo ha determinato la rimodulazione dei passaggi tra le due zone, attraverso l’adeguamento strutturale: i vecchi varchi sono stati chiusi ed uno nuovo creato con un rinforzo in acciaio lasciato a vista. L’ortogonalità degli ambienti è stata interrotta in pianta e in alzato donando alle linee oblique funzione, significato: in zona notte pareti oblique dividono la camera da letto dal guardaroba nonché il bagno in camera creando un angolo doccia a pavimento.



Interni prima dell’intervento, zona giorni e ingressi zona notte
L’involucro scala, già elemento inclinato di per se, non è più a vista, ma corpo sospeso a creare un gioco di vuoti e pieni nella zona giorno creando un angolo “arredo” con l’aggiunta dell’elemento stufa (bio-non ad uso termico) e l’arredo TV. La non ortogonalità della zona lavanderia quindi l’imbocco scala al piano superiore è un insieme d’inviti dalle linee oblique, di coinvolgimento nel raggiungere il piano superiore, un corpo scala disegnato e realizzato artigianalmente, illuminato nel giusto modo.





Camera da letto Piano Terra
Angolo cottura piano sotto tetto

Il progetto architettonico si è basato su una ristrutturazione straordinaria con recupero del piano sotto tetto ai sensi della legge Regionale 13/2009: la superficie non abitabile la si è recuperata, all’interno della cubatura già esistente e resa abitabile creando altri servizi e camere da letto ovviamente nel rispetto dei requisiti igienico sanitari: obbligatoria è stata la trasformazione delle finestre al piano sottotetto in porte finestre determinando modifiche in prospetto, non oggetto di nulla osta paesaggistici ai sensi del DPR 31/17.


L’intero fabbricato è stato reso indipendente da ogni combustibile fossile, metano compreso. Il recupero sottotetto, avrebbe da se determinato l’obbligo d’efficientamento energetico raggiunto anche grazie al Superbonus. La casa ad oggi è dotata di un impianto fotovoltaico da circa 10 kw di potenza (con 20 kw di accumulo) e doppio impianto di riscaldamento/acqua sanitaria a doppia pompa di calore (aria-acqua). Al piano terra radiante a pavimento e fan-coil al sottotetto, riscaldano e raffrescano la casa durante le 4 stagioni. Il controllo dell’umidità relativa a zona è affidato ad unità di trattamento dell’aria. In remoto, tramite applicazione sono altresì controllabili i consumi energetici, stoccaggio in accumulo e scambio in rete, ma anche la temperatura, umidità e illuminazione degli ambienti. La sicurezza è gestita da sistema AI-box, dove la videosorveglianza è allarme di rilevamento e riconoscimento antintrusione. L’intero fabbricato è stato coibentato con pannellature EPS, e nuovi infissi a taglio termico, come da progetto energetico definito. Presente il recupero delle acque meteoriche da tutte le falde di copertura (con capienza di raccolta fino a 6000 litri), acqua utilizzabile per irrigamento delle aree verdi esterne.
Le prime fasi del progetto sono state avviate durante la primavera del 2020, in pieno lockdown. I primi interventi esecutivi, a carattere ordinario, hanno avuto luogo tra febbraio e marzo 2021, ripresi poi a fine giugno a carattere straordinario e terminati a dicembre 2021.
Ebcreazioni ha elaborato il progetto architettonico preliminare, definitivo ed esecutivo degli interni ed esterni, la direzione lavori e il coordinamento della sicurezza in fase esecutiva durante l’intera durata del cantiere.
Il lavoro per quota parte è stato realizzato con DL 34/2020 Superbonus 110, ottemperando a tutte le procedure normative emanate sino al famoso DL 157/2021, il cosiddetto decreto antifrode. Ditte e professionisti coinvolti hanno risentito e stanno tuttora risentendo del blocco crediti in corso, il quale ha praticamente bloccato l’iter dei pagamenti dei crediti maturati a fine 2021, compreso quindi il saldo finale del lavoro appena descritto, pari a circa un 40 % dei lavori svolti nella componente Superbonus. Nonostante ciò però i lavori sono stati ultimati consegnando il cantiere nei tempi previsti con i risultati sopra mostrati: è doveroso pertanto un ringraziamento a tutte le ditte intervenute, professionisti, fornitori nonché la proprietà stessa.