Mostra Sensibile Comune, dal 14 al 22 Gennaio 2017
Era il 13 Agosto del 2015. Guardandole, in quello spazio che a breve si sarebbe rigenerato nelle forme, nei spazi e nei colori, non potei pensare altra cosa se non quella di recuperarle, le cementine. Perchî così dovrebbe essere: in architettura, laddove ogni oggetto del passato, ricco della sua identità, rivive nel futuro; nella vita quotidiana attraverso quel concetto di recupero della materia, a tutela dell’ ambiente, del territorio e del futuro delle prossime generazioni.
In un contesto appartenente in parte alla prima metà del 900, e, in parte agli inizi degli anni 50, trovare le famose cementine, era ed è prassi. Una mattonella volgarmente definibile, di dimensioni 20×20 cm, tipica di quegli anni, composta da graniglie aggregate tramite cemento, poi levigate in superficie. Lucide a vederle. Era la finitura per pavimenti che andava per la maggiore. Lo fu per decenni. Scomparsa dal mercato oggi in quella che era la sua originalità, in lungo e in largo vi saranno passati sopra milioni di persone. Nella casa in cui decisi di recuperarle, c’è passata la storia di quota parte della mia famiglia paterna, proprio a cavallo degli anni 50 e 60, poi gli spazi vennero usati da altri. Ariccia, a pochi passi dal ponte Monumentale, a ridosso delle strade volute da Gian Lorenzo Bernini, a qualche centinaio di metri dalla Vecchia Via Appia.
Tutelarle non immaginavo avrebbe significato caratterizzarle fino a questo punto. E così è avvenuto.
A distanza di quasi 2 anni si sono riconfigurate, o forse rinate, all’interno della Galleria d’arte Moderna di Roma. E questo grazie a Gian Maria Tosatti, artista che nelle parole e nei fatti, in termini di identità, territorio e sperimentazione non ha bisogno di ulteriori spiegazioni.
Con Gian Maria ci si è incontrati nei primissimi giorni del 2017, il ritiro del materiale in una grigia e fredda domenica di gennaio. La non poca fatica a caricarle nel furgone visto il peso. E’ un grande grazie che rivolgo a lui perché, rivedendole li in Galleria mi è parso come se si fosse riunito il tutto: il ricordo della fatica visto l’altrettanto peso per farle scendere, in casse, dal primo piano al piano terra nell’agosto del 2015. Il passato e il presente, il recupero, il suo valore, l’arte, il decontestualizzare. Forme e materiali, che mutandosi permettono nuove chiavi di lettura e d’interpretazione.
Ed allora non resta altro che visitarla la Mostra, un susseguirsi di installazioni con le quali s’interagisce lungo l’intero percorso: Sensibile Comune, dal 14 al 22 Gennaio presso la Galleria d’arte Moderna di Roma.